
12 Feb VITTORIO MERLO
VITTORIO MERLO
1915-2013
Dal 1935 al 1938 Vittorio Merlo frequenta l’Accademia Aeronautica e nel marzo 1938 è assegnato al 53° Stormo Caccia Terrestre a Caselle Torinese.
Nel dicembre 1939 prende parte alla guerra civile spagnola venendo assegnato prima alla 32^ Squadriglia Gamba di Ferro e poi alla Squadriglia Autonoma di Mitragliamento. Una volta rientrato dalla Spagna, Merlo viene inviato a Ciampino Sud per formare il 20° Gruppo Caccia Terrestre dove rimane fino all’inizio della Seconda guerra mondiale quando viene trasferito con il gruppo al C.A.I. (Corpo Aeronautica Italiana) in Belgio. Qui prende parte a tutte le missioni sull’Inghilterra. Il 20° Gruppo viene poi trasferito a Boulogne, in Francia, e successivamente a Casteau, in Belgio per seguire il corso d’addestramento del monomotore da caccia Messerschmitt Bf 109E. Dopo essere stato rimpatriato nell’aprile 1941, Merlo è trasferito in Africa Settentrionale dove, a novembre, viene fatto prigioniero dagli inglesi dell’8^ Armata, ma dopo due giorni riesce a fuggire venendo salvato da alcuni carri armati della 132^ Divisione corazzata Ariete. Merlo è quindi rimpatriato e assegnato come aiutante maggiore al 2° Gruppo Caccia Terrestre sui cieli di Malta. Successivamente è assegnato al 53° Stormo Caccia Terrestre e trasferito in Tunisia dove il suo aeroplano è abbattuto in combattimento e Merlo viene ricoverato in ospedale per le ferite riportate. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 Merlo decide di aderire alla Repubblica Sociale Italiana.
Dopo la guerra è richiamato in servizio prendendo parte al 46° Stormo. Assegnato al Comando forze aeree alleate, comando militare NATO situato in Italia, frequenta l’Istituto di guerra marittima. Diventa poi docente di Scienze Aeronautiche all’Accademia navale di Livorno. È comandante di stormo della 46^ Brigata aerea.
Merlo è decorato con due medaglie d’argento e con tre Croci di Ferro al valore militare.
Vittorio Merlo ha portato avanti anche la carriera di scultore figurativo moderno realizzando bronzi e terracotte neo-realiste esposti durante 45 mostre in tutta Italia. Al Castello di San Pelagio sono presenti due sculture in onore dei piloti caduti dell’Aeronautica Militare donate dal generale di squadra aerea: una testa di pilota nel 1998 e una figura femminile intitolata Donna con l’ala nel 2000.
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