26 Gen ALDO ALESSANDRINI
1907-1989
Nel 1928 Aldo Alessandrini si arruola nella Regia Accademia Aeronautica e alla fine degli anni Trenta assume il comando della 351^ Squadriglia del 20° Gruppo Caccia Terrestre con la quale partecipa all’esercitazione bellica sui cieli di Roma nei primi mesi del 1940 dimostrando l’importanza della specialità caccia nella difesa dello spazio aereo e del territorio della patria. Il 1º ottobre 1939 il 20° e il 21° Gruppo vengono accorpati in un nuovo stormo, il 51° Stormo Caccia Terrestre che, in onore della vittoria sulla 205^ Squadriglia da bombardamento Sorci Verdi, assume quale stemma un gatto nero nell’atto di afferrare tre topi verdi.
Il giorno successivo all’entrata in guerra del Regno d’Italia, il 10 giugno 1940, Alessandrini esegue la sua prima missione bellica del 51° Stormo: un volo di crociera difensiva.
Negli anni successivi è impegnato nei cieli del Mediterraneo.
In seguito alle vicende dell’armistizio dell’8 settembre 1943, in risposta al bando di arruolamento emesso dal colonnello Ernesto Botto, Alessandrini aderisce alla Repubblica Sociale Italiana, entrando poi nell’Aeronautica Nazionale Repubblicana. Con il grado di tenente colonnello entra al comando del 2° Gruppo caccia Gigi Tre Osei ricoprendo il ruolo fino al marzo 1945. Quando nell’agosto 1944 il Feldmaresciallo Wolfram von Richthofen tenta di incorporare i reparti dell’A.N.R. nelle file della Luftwaffe, Alessandrini è l’unico comandante di gruppo a opporsi ai militari tedeschi, salvando tutti gli apparecchi in dotazione al suo reparto.
Nell’aprile 1945, dopo la fine della guerra, mentre attraversa la Galleria Vittorio Emanuele a Milano, è riconosciuto da un ex militare che lo denuncia alla polizia partigiana quale appartenente all’Aeronautica Nazionale Repubblicana. Consegnato agli alleati, il 1° maggio viene arrestato e trasferito sotto scorta a Roma in aereo. Sopravvive alla cattura e alla successiva epurazione, tornando definitivamente alla vita civile.
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