31 Mag AIOLA DEGLI OLEANDRI
Appena entrati, a destra, ecco due antichi oleandri dai fiori rosa e bianchi. L’Oleandro, Nerium Oleander, (dal greco neron= acqua, perché sviluppa radici profonde che vanno alla ricerca dell’acqua) è un arbusto sempreverde. Tutte le sue parti, se ingerite, sono altamente tossiche. Plinio il Vecchio racconta di un miele velenoso perchè prodotto dalle api con il nettare dei fiori di oleandro. L’aiola è bordata di rose The Fairy, del 1932, mentre nel parterre fioriscono le rose Paul Neyron, del 1869, ricordate nel romanzo di T. di Lampedusa “il Gattopardo”, di colore rosa carico, molto profumate, come le Baronesse Rotschild del 1868 e come le Mrs. Jon Laing del 1887. Le rose bianche sono le Frau K. Druski, del 1901; M.me Isaac Pereire, una Bourbon del 1881, Rose de Rescht e due Super Doroty. Al centro un Glicine, Wisteria, così chiamato in onore dell’antropologo Karl Wistar che lo introdusse in Europa fin dal 1700;. Il glicine (dal greco glycos = dolce) è figlio di quello centenario che si arrampica sull’avancorpo della torre. Sugli archi della barchessa fioriscono le magnifiche rose bianche Lamarque e le Pierre de Ronsard. Il loro nome è in onore del grande poeta francese (1523- 1585) che ha cantato la bellezza effimera di questo fiore nella poesia intitolata “A Cassandre”:
Mignonne, allons voire si la rose
Qui ce matin avait declose
Sa robe de pourpre au soleil,
A point perdu, cette veprèe,…
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