01 Ott ANTONIO LOCATELLI
Antonio Locatelli (Bergamo, 19 aprile 1895 – Lekemti, 27 giugno 1936)
Nato a Bergamo il 19 aprile 1895, seguì gli studi tecnici. Grande appassionato di montagna, giovanissimo aveva già scalato il Cervino. Ottenuto il brevetto di pilota nel giugno del 1915, effettuò audaci raid di ricognizione su Zagabria, Friederichshafen e su altre città. Il 2 febbraio 1918 entrò a far parte della 87a Squadriglia allora in via di formazione al campo di Ponte San Pietro presso Bergamo. Il 9 agosto 1918 partecipò al famoso Volo su Vienna con D’Annunzio. Il 15 settembre 1918 fu colpito dalla contraerea su Fiume e dovette atterrare in territorio nemico. Fatto prigioniero riuscì a fuggire e a rientrare nelle nostre linee. Nel febbraio 1919 fu inviato in missione in Argentina, volò con il suo Ansaldo Balilla da Buenos Aires a Rosario. Ai comandi di uno S.V.A. effettuò poi la doppia trasvolata delle Ande da Buenos Aires a Santiago del Cile e ritorno, raggiungendo senza ossigeno la quota di 6.500 metri e stabilendo una nuova via di collegamento tra le città poste sulle coste dei due oceani, l’Atlantico e il Pacifico. Decollato il 22 luglio 1919 da Buenos Aires con un carico postale, nonostante il maltempo e i forti venti che misero a dura prova le stesse strutture dell’aereo ad una temperatura di 35° sotto zero, dopo una sosta a Valparaiso, ripartì subito e giunse la sera stessa a Santiago. Ripartito il 6 agosto da Santiago atterrò a Buenos Aires con un volo diretto in 7 ore e trenta minuti, dopo aver percorso 1.500 Km tra le montagne della cordigliera andina ad una media di circa 200 Km all’ora. Il 23 luglio 1924 pilotando insieme a Tullio Crosio (pilota che il 29 settembre 1928 andò a rifornire i superstiti del dirigibile Italia nella tenda rossa di Nobile e, di ritorno in patria, trovò tragica morte nelle acque del Rodano in Francia dopo aver urtato un filo d’alta tensione. Nell’incidente persero la vita con lui il primo pilota Luigi Penzo e il motorista Maresciallo della Gatta) un’idrovolante Dornier Wal, tentò la trasvolata dell’Atlantico del nord, ma due giorni più tardi nel pressi della Groenlandia, a causa della nebbia e del cattivo tempo, fu costretto ad ammarare. Rimase in balia del mare in tempesta per tre giorni finché non fu salvato dall’incrociatore americano Richmond. Pittore di notevoli capacità e grande alpinista, il rifugio davanti alle Tre Cime di Lavaredo porta oggi il suo nome. Atterrato con due Caproni e una missione militare italiana a Lekemti, in Etiopia, a guerra già conclusa, il 27 giugno 1936 fu trucidato dagli etiopi unitamente a tutti i suoi compagni, mentre dormivano sotto le ali dei loro aeroplani.
Decorazioni e onorificenze
3 Medaglie d’oro al V.M.
3 Medaglie d’Argento al V.M.
1 Medaglia d’Oro di lunga navigazione
Cavaliere dell’ordine Militare di Savoia
Decorazioni francesi e belghe al V.M.
Croci al merito Polacca e Cilena
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