23 Set JURIJ GAGARIN
Jurij Alekseevič Gagarin (Klušino, 9 marzo 1934 – Kiržač, 27 marzo 1968)
“Noi uomini siamo esploratori nel profondo dell’anima e proprio questa nostra ansia ha permesso la nascita delle civiltà. Siamo pronti a lasciare questo pianeta e a dirigerci verso lo spazio infinito…..” Isaac Asimov
Il 12 Aprile 1961 un uomo, il primo, penetrò nell’infinito. Il primo, quello che ebbe in sorte di entrare nella storia si chiamava Gagarin.Era figlio di contadini russi, aveva un diploma di maestro fonditore e lavorò fino al 1955 in una fabbrica di trattori. In quell’epoca entrò nella scuola aeronautica di Orenburg e nel 1960 venne scelto per entrare nella scuola degli astronauti. All’età di 27 anni sposò Valentina, da lei ebbe due figlie. Era un uomo semplice, coraggioso e spontaneo che sorrideva con facilità.Il suo viaggio nel cosmo e nella storia durò un’ora e 48 minuti. Per compiere un giro completo del globo terrestre la sua caravella spaziale impiegò solo 89 minuti ad una velocità di 27.000 chilometri l’ora.L’astronave si chiamava Vostok, che significa Oriente, ed era partita dalla base spaziale siberiana di Bajkonur. La vita di Gagarin dopo quel volo, cambiò.Insignito della massima onorificenza russa di eroe dell’Unione Sovietica, fu eletto anche deputato, fu promosso Maggiore, ma rimase quell’uomo semplice che sorrideva spesso e che parlava poco. Invitato in tutto il mondo, a raccontare la sua impresa, si limitò a presenziare a quelle manifestazioni che gli furono ordinate dai suoi superiori. Ad una vita di onori e di rappresentanza preferì il suo lavoro di pilota collaudatore. Secondo le informazioni che fornirono le autorità sovietiche morì nel 1968 a soli 34 anni durante un volo di allenamento sulla versione biposto del caccia Mig.15
“L’impresa ha il senso di una vittoria interna, segna lo spezzarsi di un limite che pareva connaturato con la sorte dell’uomo sulla terra, ha il fascino del superamento di una storia lunga centinaia di migliaia di anni. L’uomo da quella data in poi ha nuovamente ragione di essere orgoglioso di sé.” Piovene
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